
Dal 18 dicembre al 10 gennaio dalle 10 alle 18 si potrà visitare l’esposizione di Bambinelli di cera allestita nelle stanze preposte un tempo alla vita comune delle suore, al primo piano del Monastero di S. Caterina. Si tratta di circa un centinaio di piccoli e grandi capolavori in cera d’ambito per lo più siciliano, che attestano il culto e la devozione al Divino Infante: vezzosi Gesù in fasce, perfetti in ogni dettaglio, realizzati da virtuosi “bambineddari” palermitani, che avevano bottega in via dei Bambinai, nei pressi della Chiesa di San Domenico; Bambinelli di produzione ericina, alcamese, salemitana, realizzati in seno alle comunità monastiche femminili.

Il «Divin Infante» era oggetto di contemplazione da parte della religiosa, che nell’intimità del suo cuore, in solitudine e silenzio, si interrogava e meditava sul mistero dell’Incarnazione. Diffuso era l’uso di rivestire i bambinelli con corredini, spesso ricamati o di adornarli con gioielli in corallo, in ossequio alla consolidata tradizione siciliana di donare ai neonati il corallo, a scopo apotropaico. I vari ambiti di produzione del territorio si differenziano per la diversità delle tecniche e dei materiali utilizzati, oltre che per i differenti caratteri formali. Molti dei “Bambinelli” in esposizione provengono da collezioni private: si tratta spesso di manufatti che hanno anche un forte valore affettivo, perché se ne tramanda il possesso di generazione in generazione in ambito famigliare.
La rappresentazione più diffusa è quella del bambinello in fasce, in atteggiamento dormiente nella sua culletta o in una cesta, o disteso su un divanetto, o inserito in un tempietto o in un giardino, o sdraiato su rocce di sughero. Bambinelli minuscoli di cera sono inseriti all’interno di un guscio di noce, o su una pala di fico d’india. Non mancano tuttavia il Salvator Mundi (il bambino benedicente con il globo in mano), il Buon Pastore che affianca il suo gregge, l’Ortolano, il Bambinello con i cuori, il Bambin Gesù con i simboli che prefigurano la futura passione (chiodi, martelli, scala, corona di spine), il Bambinello tra le braccia di San Giuseppe o della Madonna.