
Francesco Roccaforte, 28 anni. Uno spirito forte e intraprendente in un fisico altrettanto forte ma stemperato in un’espressione serena in un volto altrettanto sereno. Titolare, insieme al padre Pietro, di un ristorante pizzeria a Ficarazzi, il “Siciliabedda”, amante dei viaggi senza programmi e senza soldi. L’abbiamo intervistato.
Domanda. Quando hai iniziato a fare questa esperienza?
Risposta. Ho iniziato a fare queste esperienze circa 8 anni fa, prima in montagna e poi sulle isole.

D.E’ indubbiamente un tipo di viaggio per pochi. Come sei arrivato a capire che faceva per te, che desideravi questo tipo di esperienza?
R. Per come ti dicevo ho cominciato con cose semplici come scalare una montagna di pochi centinaia di metri e poi il mio corpo è la mia mente volevano sempre di più, arrivando a capire che le cose semplici non mi bastavano più. E poi sono passato quindi a cose più ardue. Come pernottare in spiaggia o decidere di dormire dove capitava. Tutto diventava via via più naturale e le altitudini aumentavano e avevo il bisogno di spingermi sempre più in alto.

D.Fai dei programmi, anche di massima?
R.Dei miei viaggi organizzo solo la destinazione. Non programmo nulla e così l’ignoto e lo spirito d’avventura fanno aumentare la mia adrenalina e il viaggio diventa sempre più intenso.

D.Descrivi una giornata semplice.
R.Per me una giornata semplice è quella che mi regala un tramonto, una birra sulla spiaggia, un bagno all’alba, chiacchierare con gente estranea o godere dei paesaggi che ti offre il posto.

D.Racconta una giornata particolare, complicata e piena di imprevisti.
R.Isola di Filicudi. Solo 800 metri d’altezza, ma i suoi percorsi così ripidi e impegnativi fanno della salita dell’isola una salita estremamente difficoltosa.
Nella salita di 4 ore mentre salivo mi sono perso tre volte e verso l’una sotto il caldo sole di agosto mi sono ritrovato allo stremo delle forze tanto da accasciarmi sotto un cespuglio. Il mio corpo non ne voleva sapere più di andare avanti.
Avevo solo 200, 300 milligrammi di acqua e una bustina di sali minerali. Li ho sciolti nell’acqua e, bevuto questo energizzante, un passo dietro l’altro sono arrivato in cima. Distrutto ma orgoglioso per avercela fatta.

D.Avrai fatto anche dei viaggi convenzionali, quali sono le differenze?
R.La differenza è che un viaggio senza soldi e così all’avventura è molto più adrenalinico e lo vivi più intensamente. Ti resta inciso sulla pelle, sul cuore e sulla mente e soprattutto non ti annoia e vivi la vita molto più intensamente e valorizzi qualsiasi tipo di cosa, anche un caffè.

D. Cosa occorre per andare?
R.Semplicemente una tenda da campeggio, un sacco a pelo, un K-Way, l’intimo, magliettina, pantaloncini, un paio di pantaloni, kit di medicazione, un coltello svizzero, un quaderno per scrivere appunti, integratori. Zaino in spalla e si parte.

D.Cosa consiglieresti a chi vuole provare questo tipo di viaggio?
R.Semplicemente di fare una preparazione fisica prima di partire e leggere qualcosa riguardo i luoghi che si andranno a visitare.

D.Riesci a portare a casa con te un ricordo di viaggio?
I ricordi più belli sono il valore che si dà alle piccole cose come cucinarsi un piatto di riso o mangiare davanti a un panorama mozzafiato. Uno dei più bei ricordi che serbo sono le espressioni delle persone quando racconti il tuo viaggio. ti guardano con ammirazione e anche un pizzico di invidia perché magari anche loro vorrebbero fare quello che faccio io.

D.Come scegli le tue mete? Hai preferenze?
R.Al momento le mie mete sono le isole della Sicilia. Le isole mi affascinano in particolar modo perché puoi imparare molte più cose proprio perché sono piccole ma ho in programma di fare viaggi più lunghi e distanti.

D.Dove ti piacerebbe andare tra le mete più lontane?
R.Vorrei andare a Bora Bora nel Madagascar in Cambogia, in Guatemala, Indonesia, Laos, Malesia, Nepal, Nicaragua. E tra le mete più vicine, in Croazia.
