Ninni Bruschetta presenta il suo nuovo romanzo alla libreria Tantestorie

Ninni Bruschetta attore e scrittore messinese, presenta il suo nuovo romanzo dal titolo “La scuola del silenzio” alla libreria Tantestorie di via Ludovico Ariosto 27 a/b, giovedì 6 febbraio alle 19.30.

A dialogare con Bruschetta Giuseppe Castronovo, titolare di Tantestorie.

Bruschetta, molto noto per il suo caratteristico volto dai tratti regolari e marcati ma forse soprattutto per il suo inconfondibile accento, marcato anch’esso, affianca al lavoro di attore l’attività di scrittore, vantando una discreta produzione, il che fa di lui un uomo capace di padroneggiare la comunicazione di massa e i contenuti di questa.

Nel romanzo Bruschetta affronta i temi, più che abusati, della difficoltà della Sicilia a superare condizioni di arretratezza e degrado, conseguenza (forse) di retaggi culturali e comunque di un sistema funzionale solo a se stesso e che non riesce a liberare le energie in un eterno girare intorno a vuoto come la ruota del criceto. Naturalmente Bruschetta non è così pessimista nel suo romanzo, che si legge con piacere, come é giusto considerando che Bruschetta è un attore uso a dialoghi ora comici ora drammatici, e che quindi sappia come usare le parole.

Bruschetta vuole sfondare in un campo come la recitazione, e per far questo non può che andare a Roma. Ma egli non supererà mai il disagio per questo distacco, e come tanti altri prima di lui che sono andati via, troverà conforto nel fornire una giustificazione alla sua scelta, giustificazione fondata sulla necessità di cercare altrove quegli strumenti e quelle condizioni che la sua terra gli avrebbe negato.

La quarta di copertina del libro è drastica in questo senso.

La sintesi di questa impostazione sillogistica è che la Sicilia è una terra ricca e unica, che potrebbe offrire molto ma che rimane inerte per conseguenza dell’inerzia dei suoi abitanti, ai quali rimane solo l’essere considerati persone “ospitali, calde e che sanno cucinare”.

Naturalmente non è così, non potendosi descrivere una realtà complessa come quella di una Regione estesa; in buona parte montuosa, bagnata da tre mari, abitata da cinque milioni di persone, con una semplice schematizzazione, che, in una maniera disarmante, riduce in modo semplicistico i problemi della Sicilia alla inerzia dei suoi abitanti e della classe politica da questi espressa.

Naturalmente non è questa la sede per mettere in luce le attività produttive messe in atto da cittadini e imprese, le abilità di professionisti nei vari ambiti, dalla medicina all’ingegneria, dell’arte, alla cultura e in generale in tutti i campi.

Non è nemmeno questa la sede per un’analisi delle cause dei disservizi e degli ostacoli che rallentano la crescita della Sicilia, che andrebbero attribuiti per la maggior parte più alla situazione geopolitica e storica che al carattere del popolo siciliano, ingiustamente cacciato in una gabbia che lo categorizza come soggetto incapace di vincere una condizione che lo condanna a considerarsi sconfitto in partenza. E in questo modo non si affrontano le vere cause del problema.

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