Tomasi di Lampedusa nel Pantheon degli Illustri di Sicilia

Sabato 23 marzo a Palermo nella chiesa di San Domenico avrà luogo lo svelamento della tomba di Tomasi di Lampedusa. 

L’iniziativa si deve a Gaetano De Bernardis, governatore del distretto 2110 del Rotary nell’anno 2021/2022 che insieme a don Sergio Catalano, priore dei frati domenicani, ha pensato che fosse giusto portare i resti del grande scrittore nel Pantheon di Palermo, tale è infatti la chiesa di San Domenico. 

De Bernardis voleva utilizzare al meglio il residuo di 80 mila euro dei fondi assegnati durante il periodo in cui era governatore, così una parte fu spesa per dotare di moderne apparecchiature il poliambulatorio di Catania, una parte per l’acquisto di giochi per il parco giochi della Città dei Ragazzi di Palermo, una parte per il recupero di alcuni reperti che fanno parte del Museo intitolato a Sebastiano Tusa, il grande archeologo palermitano scomparso nel 2019 mentre ricopriva l’incarico di assessore regionale ai Beni culturali, fra l’altro sepolto anch’egli a San Domenico. Una parte infine, 20 mila euro, è stata impiegata da De Bernardis per traslare il corpo di Tomasi di Lampedusa, che fino ad allora si trovava nella sepoltura di famiglia ai Cappuccini in uno stato di abbandono. Condizione che De Bernardis ritenne indegna per un rappresentante della cultura di portata internazionale. De Bernardis racconta che, da bambino ebbe l’occasione mentre passeggiava con il padre, che glielo indicò, di vedere Tomasi di Lampedusa seduto nello storico bar Mazara, con il suo cappello grigio accanto, e una granita, mentre scriveva, lavorando al suo capolavoro, come solleva fare. 

All’iniziativa ha partecipato anche Ferdinando Testori Blasco, anche lui governatore del Distretto Rotary 2110 nell’anno 2004/2005, con il contributo di 10 mila, di cui disponeva. 

Per mettere in atto la traslazione della salma sono stati necessari numerosi adempimenti di tipo burocratico e sanitario.

Nella chiesa di San Domenico si trovano i resti di numerosi personaggi illustri tra cui Pietro Novelli, Giuseppe Pitrè, Giovanni Meli, Vincenzo Florio, e, più recentemente quelli di Giovanni Falcone e, appunto, Sebastiano Tusa. 

Lo svelamento avrà luogo sabato 23 marzo alle ore 11 alla presenza tra l’altro delle autorità

Lascia un commento