La telemedicina e la tecnologia smart nella lotta alla pandemia

Solo ora, dopo circa 2 mesi dallo scoppio dell’epidemia in Italia, a Codogno, si parla diffusamente (e un pò confusamente) di servizi di
telemedicina, Apps, potenziamento della medicina territoriale e
preventiva, reti di Medici di base e di ambulatori distrettuali, ecc.,
dato che la sola ospedalizzazione spinta, specialmente nel triangolo
industriale del nord, sembra non abbia contenuto contagi e morti, anzi
(ad oggi circa 176.000 positivi con oltre 23.200 decessi, 13.1% di
letalità con il picco o plateau che scende lentamente ). Il dato della
mortalità è senz’altro sottostimato in quanto basato sui morti positivi
al tampone mentre sono tanti i decessi a casa ed in particolare nelle
case di riposo e RSA dove vi è stata una vera e propria strage di
anziani con scelte amministrative pazzesche per non dire altro (ad es.
in Lombardia, con oltre 11800 morti, non si è potuti curarli, nei casi
gravi, senza accesso ai pronto-soccorsi ospedalieri e viceversa si son
portati nelle RSA, pagando loro pare 150€/persona/die, invece che in
alberghi isolati, i dimessi di covid, generando una miscela esplosiva di
contagi e aumentando così i focolai come era successo nel trasformare
tutti gli ospedali in ricoveri covid invece di selezionarne una dozzina
allo scopo, ma forse qui l’aziendalizzazione di tutti gli ospedali
separati dalle ASL o ATS, unico modello anomalo in Italia, non poteva
non portare alla clinicizzazione di tutto e di tutti come si è sempre
fatto da oltre 20 anni a scapito della medicina di territorio e delle
reti sanitarie, importanti invece per affrontare le epidemie).
Nel primo comunicato del 22 febbraio 2020 avevamo detto, tra l’altro:

…..”Si può pensare di realizzare un servizio diffuso di
telemonitoraggio sanitario domiciliare che in questa emergenza può
coinvolgere i tanti cittadini in “quarantena” (contagiati e non, ma
sempre a rischio in quanto vicini a possibile focolaio). Grazie ai Kit
biomedicali con multifunzionalità si possono rilevare e raccogliere
parametri medici e biologici (febbre, esami sangue, ECG, test tampone,
spirometria, ecc.) direttamente a casa e poi inviare, via rete
telematica, tali dati ai centri di telemedicina ospedalieri o regionali,
in modo da valutare l’evoluzione o meno dell’infezione.

Inoltre, sempre relativamente alla necessità di contenere in isolamento
un gran numero di persone (nelle cittadine lombarde per ora circa 50000
abitanti e lo stesso si sta pensando di fare in Veneto), si possono
fornire alla gente in quarantena, beni di prima necessità (cibo,
farmaci, ecc.) con sistemi tecnologici avanzati oggi disponibili come
robot e droni basati su algoritmi di telemetria, mapping ed intelligenza
artificiale. Lo scopo è sempre quello di far fronte ai molteplici
bisogni delle persone in quarantena per un controllo migliore del loro
stato di salute, per isolare i focolari epidemici e contenere i danni
sanitari che possono altrimenti espandersi in modo incontrollato”…

Purtroppo è successo che i contagi sono esplosi e moltiplicati ed ogni
ospedale ha fatto da detonatore.

Parlavamo allora già di mapping ovvero di tracciabilità dei contagiati o
di possibili contatti e solo ora, con oltre un mese di ritardo, viene
deciso per l’App “Immuni” che si userà, se va bene, nella cosiddetta 2^
fase ed invece serviva molto in questa 1^ fase per frenare contagi e
focolai, mettendo in quarantena le persone con certezza o sospeto Covid
risparmiando un sacco di vite umane (un pò come fatto da subito in Sud
Corea e se l’han fatto loro potevamo farlo anche noi a livello nazionale
o anche regionale: in Lombardia, Regione, Università, start-up e
cosiddetti centri innovativi da anni la menano su Intelligenza
Artificiale, BlockChain, apps ecc. però al momento necessario niente,
… forse erano solo idee, slogans, o pura immagine validi per il
marketing e non nella realtà operativa; in Veneto le Università – Padova
ecc. – han saputo imporre alle Autorità, a differenza di quelle
lombarde, un approccio d sanità pubblica basata sul territorio).

Noi, nel nostro piccolo, abbiamo messo a disposizione una piattaforma di
telemonitoring (chiamata ora TeMoCo19) basata su pochi dati, come
febbre, tosse, frequenza cardiaca e soprattutto saturazione di ossigeno
nel sangue rilevabili con un semplice device che è il saturimetro ed 
abbiamo avviato da subito una campagna di acquisizione di tali strumenti
(ma forse a livello centrale e regionale, oltre che di mascherine
bisognava fornire saturimetri a casa dei soggetti in quarantena e degli
anziani a rischio). L’abbiamo detto, assieme ad altri professionisti e
ricercatori, pubblicando a metà marzo uno short articolo sul British
Journal of Medicine. Ed è ancora quello che serve, il saturimetro, per
monitorare, curare e distinguere man mano soggetti con lieve e media
gravità covid da quelli con alta gravità respiratoria.

Continueremo in emergenza Covid19 e dopo ad occuparci di sistemi ICT a
supporto della ricerca biomedica e dell’innovazione tecnologica in
sanità. Olrtre al gruppo di lavoro @itim sui sistemi di telemedicina,
viene attivato quello su analisi dati e modelli intelligenti di
simulazione e previsione a partire da studi e valutazioni delle serie
storiche di mortalità totale nel tempo e per aree geografiche (per l’uso
di robot, ecc. in questa emergenza Covid19, si veda un articolo di
Stefano Mazzoleni et al., con relative indicazioni, a questo link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7151362/

Di Telemedicina parliamo da anni e non solo in questa emergenza e forse
a livello nazionale e regionale occorreva in periodi di normalità
avviare tali nuovi servizi sia per ridurre i costi sanitari che per far
fronte meglio alle patologie croniche che caratterizzano una popolazione
anziana come la nostra (vedi di seguito alcuni link sul tema).

Francesco Sicurello (presidente @itim)

https://www.forumpa.it/sanita/telemedicina-sette-azioni-da-fare-per-lanciare-i-nuovi-servizi-assistenziali/


http://www.centrostudi.50epiu.it/Schede/telemedicina-teleassistenza-sanitaria-teleriabilitazione-e-internet-of-things-iot


https://www.ohga.it/coronavirus-quale-contributo-potrebbe-dare-la-telemedicina-ce-lo-spiega-il-presidente-dellaitim/


https://www.egalite.org/covid-19-il-ruolo-cruciale-della-telemedicina/

https://www.cnr.it/it/news/9360/tecnologie-ict-ed-esperienze-di-telemedicina-nell-ultimo-numero-di-smart-e-lab

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